sabato, settembre 09, 2006

in memoria dell'olocausto della famiglia

Che tristezza!
Che tristezza avere un amico che è un papà separato, che prima di me viveva la sua storia e mi raccontava le sue pene che non capivo,quando io nemmeno potevo immaginare di diventare come lui.
Che tristezza vedere questo amico che dopo 6 anni di solitudine e tante cose che mi ha confidato da tre giorni è in un letto che aspetta di morire.
Eppure nella sua sofferenza di padre, più volte mi ha detto che sentiva che stava morendo.
Anche io mi sento come lui, ma a lui hanno dato 4 forse 6 giorni di vita, non c'è più nulla da fare.
Mi chiedo se è realmente possibile che la nostra soffereza di padri può farci ammalare e morire così.
Che tristezza quando mi ha preso la mano,io gli ho stretto la sua e mi ha detto:" Sergio, ci conosciamo da 20 anni, quando non ci sarò più, parlagli di me "
Lui si chiama Mimmo,lascia una ragazzina di 13 anni ed una di 8 anni.
Che tristezza!